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L’obbiettivo

L’obiettivo principale è quello di aiutare ad aprire alternative alla migrazione irregolare in Guinea, che ha conosciuto flussi di migrazione irregolare molto elevati negli ultimi dieci anni, in particolare per i minori.

Uno studio IOM e UNICEF del 2018 dimostra che “Circa l’11% degli adolescenti e dei giovani di età compresa tra i 14 e i 24 anni, che hanno utilizzato la rotta del Mediterraneo centrale e orientale per dirigersi in Europa, provenivano dalla Guinea. Il 15% fuggiva dalla Nigeria, e il restante 11% dal Gambia.”

“La rotta più pericolosa” si legge nel documento “è quella che attraverso il Mediterraneo centrale conduce in Italia. La maggior parte dei giovani migranti e rifugiati attraversa la Libia, dove spesso vengono imprigionati dalle autorità locali e sottoposti a violenze. Tra i giovani guineani intervistati, il 90% ha riferito di essere stato esposto a qualche forma di abuso o sfruttamento. I più vulnerabili risultano essere coloro che viaggiano non accompagnati e in possesso di un livello di educazione inferiore all’istruzione secondaria.”

Il paese

La Repubblica di Guinea conta 13 milioni di abitanti di cui i tre quarti hanno meno di 35 anni.

L’indice di sviluppo umano (developpement humain IDH) della Guinea è di 0.466 (2018), posizionando il paese in 174esima posizione su 189 paesi.

È stimato che il 55% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, nonostante il paese sia il più grande esportatore di bauxite al mondo (materiale che serve per la fabbricazione dell’alluminio).

Eppure il paese è ricco di ricchezze naturali, che esse siano minerarie (bauxite, ferro, oro, diamanti, nickel…) o agricole (terre molto fertili, acqua in abbondanza, grandissime foreste…) o culturali (luoghi molto importanti della cultura e della storia Mandenga, Peulh, Soussou…) o anche di saperi artigianali, culinari e della medicina tradizionale.

Approfondimento: La Guinea – Una ricchezza culturale

Modalità di sviluppo

L’intenzione è quella di sviluppare progetti di valorizzazione del patrimonio culturale, dei prodotti e dei saperi locali partendo dalle comunità tramite un approccio egualitario, partecipativo, popolare e collettivo.

Lo sviluppo dell’Africa, come quello dell’Europa, passa da uno scambio interculturale, dalla condivisione di conoscenze e saperi, per “costruire insieme” e disegnare un futuro comune.

Non si tratta di un “noi aiutiamo loro” paternalista, di mentalità colonialista, oppure di un semplice viaggio di volontariato ma di qualcosa di più.

Questo progetto infatti nasce da una riflessione collettiva sviluppatasi sulla base dell’atteggiamento molto positivo della comunità locale, che abbiamo incontrato nel 2019, di collaborare allo sviluppo di un percorso di scambio e condivisione tra i giovani italiani e guineani per costruire insieme e permettere ai giovani delle comunità di valorizzare il loro patrimonio e sviluppare delle attività economiche.

È il risultato di settimane di lavoro sul campo, di assemblee e riflessioni tra l’Italia e la Guinea.

Viaggio esplorativo

A luglio e ad agosto 2019 il nostro gruppo di viaggio, composto da italiani e guineani, ha “esplorato” l’alta Guinea recandosi su luoghi di grande importanza del patrimonio storico e culturale della civiltà Mandinga .

In due settimane di frenetiche attività ci siamo spostati dalla capitale Conakry a Kankan, la città più grande della regione dell’alta Guinea, che è stata la nostra base logistica.

Nei giorni seguenti siamo stati nei villaggi e città di Kolony, Bissandogou , NiagassolaKouroussa e Kouremale che ci hanno permesso di andare a scoprire sul campo le potenzialità culturali di quella che è la culla dell’Impero Mandingo: dal villaggio natale di un grande inventore e linguista Souleymane Kante, a quello dei luoghi e resti dell’ultimo imperatore mandingo Samory Toure, fino a vedere il Sosso-Bala, il più vecchio balafon (strumento sacro) della storia o ancora la città di ambientazione di uno dei romanzi di Camara Laye più importanti dell’Africa del West.

Anche grazie alla partecipazione nel nostro gruppo di due membri attivi dell’OGPLI (Organizzazione Guineana per la Lotta contro l’Immigrazione Irregolare), migranti di ritorno respinti dalla Libia e dall’Algeria in Guinea, ci siamo dedicati alla questione migrazione. Abbiamo percorso la rotta migratoria, sulla strada che intraprende chi sceglie di abbandonare il paese, arrivando fino a Kouremalè, alla frontiera con il Mali, che ogni giorno svariati guineani scelgono di attraversare.

Lì abbiamo incontrato un gruppo di giovani minori che avevano cercato di migrare illegalmente verso il Mali, fermati al commissariato di frontiera, toccando davvero con mano il fenomeno della migrazione irregolare e cercando di comprendere le motivazioni che hanno portato quei ragazzi così giovani a intraprendere un’avventura su una strada ad alto rischio e al rischio di perdere la vita.

Approfondimento: Sasso Bala – Il più vecchio Baflon della storia

Il progetto

Questo progetto pilota si estende su tre anni attraverso attività di scambio culturale e socio-economico svolte sia in Guinea che in Italia e culminanti in un viaggio all’anno da parte di giovani italiani in Guinea, per 2-3 settimane.

A settembre 2020 partiremo* per l’Alta Guinea per svolgere attività di promozione del patrimonio culturale di Kolony, che è il villaggio di Souleymane Kante, l’inventore dell’alfabeto N’KO ed é ricchissimo di saperi tradizionali (piante medicinali, cure salute mentale, burro di karité, ecc.)

Perchè Kolony

Il villaggio di Kolony è il villaggio natale di Souleymane Kante.

Questi fu l’inventore di un alfabeto, il N’KO, con il quale è possibile tradurre foneticamente tutte le lingue del mondo e in particolare con cui è stato possibile scrivere le diverse lingue Mandé.

È un patrimonio riconosciuto e diffuso al punto da trovare per esempio versioni di alcuni sistemi operativi in N’KO per smartphone e computer oltre a numerosi libri e a scuole che lo insegnano.

S. Kante fu anche un grande conoscitore della medicina tradizionale che accompagnò ad un ulteriore alfabeto redigendo un vero e proprio manuale di cure e rimedi.

Approfondimento: N’KO – Che cos’è?

Gli interventi che vogliamo organizzare

Gli interventi specifici non sono preimpostati ma verranno decisi assieme sulla base delle comunità locali, delle riunioni e delle assemblee che verranno fatte.

La comunità locale di Kolony sta cercando supporto per costruire un Centro Culturale sull’Alfabeto NKO, per garantire un’archiviazione duratura di manoscritti e materiali di S. Kante e per installare attrezzature che consentano di salvaguardare il monumento e la tomba di Souleymane Kante, ma anche la sua casa e altri luoghi di valore nel villaggio, come il pozzo sacro, fonte di conoscenza per secoli e altamente simbolico.

Con questo finanziamento, la comunità locale di Kolony sarà sostenuta nella salvaguardia e nella valorizzazione del patrimonio locale.

La comunità locale sta inoltre cercando di acquisire materiale e risorse umane per attrarre meglio i visitatori a livello regionale e internazionale, nel rispetto dell’ambiente naturale e sociale della loro località. La promozione di prodotti locali (burro di karité, frutta locale, ecc.) e artigianato locale (souvenir per turisti, ecc.) consentirà di reintegrare i giovani migranti che ritornano o di far restare i giovani che potenzialmente sarebbero migrati per mancanza di opportunità di lavoro nella loro località.


Approfondimenti

I partner del progetto

Collettivo Supertramp

Il Collettivo Supertramp è un gruppo di persone con un obbiettivo comune.

Questo collettivo parte e vuole partire da un gruppo di giovani che hanno come obbiettivo la volontà di essere partecipi attivi nel sociale della loro città.
Da un gruppo di giovani che si sono stancati di non avere spazi di aggregazione e che un luogo di aggregazione lo pretendono.
Da quello stesso gruppo che ha capito che se si lascia che tutti i movimenti sociali, tutte le iniziative e tutte le lotte si spostino a Torino si lascia un vuoto e che quindi anche qui rilancerà tutto quello che a Moncalieri si perdeva.
Parte da un gruppo di giovani che dal basso, gli uni uguali agli altri, abbia voglia di cambiare le cose.
Un collettivo senza schieramenti partitici ma che in questo contesto politico-sociale terribile è prima di tutto antifascist*, antirazzist*, antisessist*, antimilitarist*, anticapitalist*, antiproibizionist*, antiautoritaritari*
Un collettivo inoltre che crede nell’uguaglianza, nell’autogestione e nell’autoorganizzazione.

Nakiri Onlus (Nakiri Guinee)

Nakiri Onlus è un’associazione apolitica, apartitica, aconfessionale e senza scopi di lucro.

L’Associazione si prefigge i seguenti obbiettivi:

1. promuovere l’intercultura e la solidarietà tra l’Italia e la Guinea, anche attraverso il coordinamento e l’attività dei volontari facenti parte dell’Associazione;

2. promuovere la cooperazione tra Italia e Guinea in campo agricolo e artigianale attraverso iniziative tra enti di sviluppo;

3. contribuire alla promozione di sensibilità e consapevolezza verso tematiche inerenti la sostenibilità ambientale, anche attraverso progetti concernenti la produzione biologica e le nergie rinnovabili

4. sviluppare e realizzare progetti di interscambio fra le scuole, facoltà universitarie ed enti fromativi sia italiani che guineani;

5. contribuire alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale dell’Italia e della Guinea attraverso progetti coinvolgenti entrambi i paesi.